INTERLUDIO - HENGIST - 17/07



GDR
Inaspettato e improvviso, dalla fitta boscaglia buia e proprio qualche passo davanti a Pikel, si palesò un Halfling.
Basso e grassoccio come qualsiasi rappresentante della sua razza, era però così tanto diverso dal cupo e viscido Padan Fain che il cervello del grasso Chierico riuscì a stento a collegarli l'uno all'altro; aveva un sacco per lui davvero grosso ed era vestito con abiti spessi ma comodi, chiaramente da viaggio: la mano libera era alzata, il palmo rivolto verso il gruppo, in un inequivocabile e universale gesto di pace.

Impetuoso e pungente come solo un ladro avrebbe potuto essere, Riddack lanciò in direzione della figura in avvicinamento poche parole secche e spigolose, pronto a fare lo stesso con una delle proprie frecce, se ne avesse avuto l'occasione.
Hengist guardò sia l'uomo che l'Halfling, indeciso su come comportarsi. Non era nella sua natura trattar male chi gli si presentava con evidenti intenti di pace, ma allo stesso tempo aveva imparato (nel corso delle sue avventure assieme a Pikel e Morgon, e specialmente grazie agli ultimi avvenimenti) che la vita raminga nasconde i pericoli più grandi proprio sotto spoglie gentili.
Per questo, non disse nulla né si mosse, aspettando una qualche risposta, o comunque una reazione, da parte del piccolo viaggiatore incappucciato.

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